Incaricati di progettare una bakery e bistrot giapponese a Milano denominata PAN, Marcello Bondavalli, Nicola Brenna e Carlo Alberto Tagliabue, architetti di Studio Wok, hanno applicato un’estetica ispirata al wabi-sabi, sottilmente radicata nella cultura giapponese.
Il locale minimalista è uno spazio luminoso e sobrio, nei toni del grigio e del verde, diviso in due zone distinte da due banconi scultorei – uno realizzato in fibra di vetro verde e l’altro in legno di castagno tinto nero – ciascuno dei quali riflette le offerte uniche del locale. L’integrazione di arredi in legno naturale e acciaio inossidabile, insieme ad un soffitto drappeggiato, armonizza lo spazio riecheggiando la visione dello chef nipponico Yoji Tokuyoshi e di Alice Hamada di creare un punto d’incontro tra il Giappone e Milano.
Le grandi vetrate favoriscono una solida connessione con il quartiere, generando uno “spazio soglia” senza soluzione di continuità che offusca la distinzione tra l’interno del locale e l’ambiente urbano esterno. Caratterizzate da un sottilissimo telaio in legno di castagno e lamiera zincata, mostrano una meticolosa attenzione dei progettisti per i dettagli.
Entrando, gli ospiti vengono accolti dal bancone della panetteria, realizzato in fibra di vetro verde con un design a nido d’ape. Questo elemento vibrante contrasta nettamente con lo sfondo grigio chiaro di pareti e pavimenti, creando un punto focale accattivante. La tonalità verde del bancone riappare sottilmente nell’anticamera del bagno, visibile dietro le porte scorrevoli traslucide in stile giapponese, con cornice in legno, e trova eco in un’installazione tessile che attraversa il soffitto. Questa installazione, ispirata ai noren, i tradizionali divisori in tessuto giapponesi, conferisce all’ambiente un volumetrico senso di movimento collegando uniformemente le aree della bakery e del bar, esattamente come la panca di legno sulla parete affacciata sulla strada.
In netto contrasto con l’arioso bancone verde della panetteria, l’area bar è caratterizzata dalla monumentalità del bancone, realizzato in legno di castagno tinto nero. Questa scelta materica rende omaggio allo Shou Sugi Ban, un metodo tradizionale giapponese di carbonizzazione del legno per migliorarne la durata. A complemento di questo bancone scuro e massiccio ci sono un armadio in castagno tinto neroe acciaio inossidabile e una console in pietra.
L’aspetto robusto e grezzo della console risalta nell’ambiente minimalista, fungendo da omaggio al wabi-sabi, l’arte giapponese di trovare la bellezza nell’imperfezione e nella transitorietà.