Il brief assegnato al giovane designer ragusano Giuseppe Arezzi da Claudio Campeggi, anima storica dell’azienda comasca, è libero: realizzare un imbottito trasformabile.
Il risultato è Brando, un letto da campo a fisarmonica in legno di frassino e tessuto che, con l’aggiunta di un cuscino reclinabile che ricorda i guanciali tradizionali, si mostra come una panca imbottita su cui sedersi. Da aperto, invece, Brando è un comodo letto in più, per un ospite.
Qualche anno dopo l’incontro con Guglielmo, figlio di Claudio, e ricomincia il dialogo. “Gli mostro la foto di un lettino da campo vecchissimo, roba da rigattiere. Se ne innamora e mi dice che dobbiamo lavorare per arrivare a un pezzo di quel genere, ovviamente riletto in chiave contemporanea”.
A quel punto, Arezzi decide che non bisogna inventare nulla, semmai reinventare, e approfondisce guardando indietro quel modello che aveva colpito Guglielmo. “Ho cercato di tenere fisso in mente il letto Ospite di Vico Magistretti, unendo legno e tessuto”.
“Alla fine, dopo cinque anni, mi ritrovo con la firma su un prodotto complesso e perfettamente definito, che è proprio come lo volevo. Anzi, è il pezzo che immaginavo per casa mia e con il quale ho guardato alle esigenze dei miei coetanei, tra abitazioni che si riducono e una nuova generazione di acquirenti. Del resto, è quello che mi ha detto Guglielmo, che ha 31 anni come me: dobbiamo calarci nei panni di chi ha la nostra età”.